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Dendrocultura – Dott.For. Massimiliano Hajny
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Cosa fare quando si sospetta che un albero si stia inclinando

I nostri alberi cittadini raggiungono spesso dimensioni ragguardevoli, a volte superando anche i 20 metri in altezza. Alla vista di questi monumentali alberi oscillare al vento ci si chiede quale sia la loro stabilità, soprattutto se non si conosce quale sia il volume e la qualità del terreno a disposizione dell'albero stesso.
 
Gli alberi sono progettati per la crescita in altezza e, normalmente, hanno tutte le difese necessarie per resistere agli agenti atmosferici e meteorici tipici del clima al quale sono adattati. Purtroppo le condizioni ecologiche che si creano in città, una scelta della specie non idonea, i lavori stradali che spesso tranciano le radici e tanti altri fattori, espongono gli alberi cittadini a rischi cui non sono adattati ad affrontare.
Uno dei sintomi di allarme più eclatanti di crisi nella vigoria dell'albero è un aumento dell'inclinazione del fusto che può essere sintomo di cedimento a livello radicale. Misurare una variazione dell'inclinazione è fondamentale per spazzare il campo dalle impressioni e dalle paure cui possono cadere preda i condomini figurandosi un immediato schianto e richiedendo l'abbattimento della pianta.
Rivolgersi ad un professionista che svolga una seria e completa valutazione di stabilità può risolvere nella maggior parte dei casi i dubbi e le paure. Nonostante ciò è possibile misurare con esattezza la variazione di l'inclinazione nel tempo mediante un semplice strumento di misura dell'inclinazione come l'inclinometro, posto su una staffa a ridosso del tronco dell'albero. Vediamo come.
Come misurare l'inclinazione del tronco dell'albero
L'inclinometro, analogico o digitale, deve essere posto a contatto con una superficie liscia, come quella di una staffa metallica fissata al tronco dell'albero, in modo da effettuare una lettura ripetibile nel tempo. La staffa e le viti devono essere di metallo inossidabile. Una staffa sagomata a U o ad L consente di porre l'inclinometro anche nella direzione ortogonale a quella nella quale è collocata.
•    Installare la staffa di metallo sulla corteccia mediante viti che penetrino l'intero spessore della corteccia, in modo che un eventuale sfaldamento di placche corticali non alteri la sua inclinazione
•    La staffa deve essere collocata nella parte del tronco opposto alla direzione di inclinazione dell'albero (se l'albero è inclinato verso Nord, porre la staffa sul lato del tronco a Sud)
•    Periodicamente, una volta a settimana o a settimane alterne, porre l'inclinometro sulla staffa ed eseguire la lettura dell'inclinazione
•    Ripetere la misura per 3-5 mesi
La serie delle misure, rappresentata su un grafico cartesiano, rappresenta una visualizzazione scientificamente accettata dell'andamento della variazione di inclinazione del fusto. Sulla scorta delle evidenze scientifiche è molto più facile prendere decisioni sul destino dell'albero.
È stabile il mio albero?
Quando un albero ci sembra pericoloso e pensiamo che sia il caso di abbatterlo è giunto il momento di chiamare un professionista e chiedere una perizia di stabilità. Dendrocultura esegue valutazioni di stabilità basate sulla tecnica della VTA (Visual Tree Assessment). La perizia sull'albero viene eseguita con una procedura che prevede sei passi:
•    Esame visivo dettagliato del tronco, radici, chioma per evidenziare eventuali difetti o inclinazioni del fusto, ingiallimenti o trasparenze nella chioma ecc.
•    Esame strumentale quando, sulla base del precedente esame visivo, sia risultata evidente oppure si sia sospettato la presenza di difetti strutturali a carico del fusto
•    Classificazione della pianta in una classe FRC
•    Redazione di planimetrie GIS indicanti la posizione degli esemplari arborei rispetto i principali edifici
•    Redazione di opportuna documentazione fotografica
•    Redazione della perizia indicante il grado della stabilità dell'albero, l'indicazione di eventuali interventi necessari (potatura, messa in sicurezza, abbattimento) e la periodicità consigliata per i controlli futuri.
Allo stato delle conoscenze attuali è impossibile predire con certezza se un albero o una sua branca possa schiantarsi o meno. Lo scopo della perizia, pertanto, è quello di indagare le caratteristiche bio-meccaniche e strutturali idonee a garantire la stabilità dell'albero stesso.
Nel caso in cui la perizia consigli l'abbattimento a causa di gravi danni strutturali, la perizia deve essere allegata alla domanda di abbattimento da presentare al comune di appartenenza. Ricordiamoci che il proprietario o il conduttore (ossia il "custode") dell'albero deve impedire che lo stesso cagioni danno a terzi (art. 2051 codice civile). Salvo il caso di casi fortuiti o di forza maggiore il custode dell'albero è responsabile per danni alle cose od alle persone causato da schianti o caduta rami.
La perizia di stabilità redatta da un professionista è il solo mezzo cui il custode dell'albero può ricorrere per avere la sicurezza di tutelare sé stesso, i terzi e l'albero stesso.
Arbotom: uno strumento avanzato per l'analisi di stabilità
Durante la valutazione della stabilità di un albero può capitare che la sola analisi visiva non sia sufficiente. Quando si sospetta la presenza di difetti strutturali a carico del fusto o delle branche occorre approfondire la diagnosi mediante opportuna strumentazione.
 Gli strumenti idonei alla indagine strumentale sono svariati:
 • La carota: semplice estrazione di una "carota" di legno mediante succhiello di Pressler ed esame visivo alla ricerca di difetti nel legno
 • Il frattometro: misurazione del momento di flessione di una carota
 • Il martello ad impulsi: misurazione della velocità di un'onda sonora che percorre una linea trasversale al tronco
 • Il Resistograph: misurazione del consumo di energia per la perforazione di un tratto nel tronco
 • L'Arbotom: misurazione non invasiva della velocità dell'onda sonora su molteplici punti del fusto
 
Dendrocultura esegue analisi di stabilità strumentali avvalendosi principalmente dell'Arbotom, oltre che di gran parte degli strumenti citati. Esso permette di restituire una mappa tomografica (come in figura) della sezione del fusto o della branca mettendo in evidenza
 • la presenza,
 • la collocazione,
 • l'estensione
 di eventuali difetti strutturali.
 Il legno è un materiale anisotropo, la velocità di un'onda sonora che lo attraversa in senso trasversale è circa costante lungo tutta la sezione ma varia a seconda della specie arborea:
 • circa 1.000 m/s nei legni a bassa densità (come molte conifere),
 • circa 1.500 m/s nei legni ad alta densità (come il leccio, per esempio).
 Quando si registra una velocità inferiore a quella caratteristica per il tipo di legno in esame, è possibile che l'onda abbia trovato una zona con difetti strutturali (per esempio del legno cariato) ed abbia deviato il proprio percorso, risultando in una velocità media inferiore a parità di diametro della sezione. Eseguendo molteplici misure di velocità su una stessa sezione contemporaneamente l'Arbotom interpola la cosiddetta mappa tomografica della sezione.
 

Un esempio di indagine con l'Arbotom
Alla analisi visiva il gelso presentava una parte cava visibile a circa 1,5 m di altezza che richiedeva di essere quantificata mediante analisi strumentale alla base dell'albero. Nella mappa tomografica, eseguita a 60 cm di altezza, è evidente come il fusto presenti una zona pressoché cava nella zona centrale e verso Est. Nonostante ciò lo spessore di legno sano presente all'esterno ne assicura ancora la stabilità. In questo caso l'Arbotom ha consentito di concludere che il gelso era ancora sufficientemente stabile da non dover essere abbattuto, nonostante il suo tronco fosse cavo.
Dendrocultura raggruppa professionisti forestali che si dedicano alla cura degli alberi di alto fusto, anche in Tree-climbing.

Cos'è la VTA?
Gli alberi, particolarmente quelli cittadini, richiedono una manutenzione costante. La decisione di mettere in sicurezza un albero inclinato, oppure di sostituirlo perché diventato pericoloso deve essere presa nel modo più tempestivo possibile per evitare danni alle cose o alle persone e conseguenti responsabilità del proprietario della pianta.
 
La tecnica più comune per accertare la stabilità di un albero è la cosiddetta VTA (Visual Tree Assessment). Le sue basi scientifiche hanno permesso di qualificarla all'interno dei capitolati di alcuni comuni, come quello di Torino, come metodo per la valutazione fitostatica delle piante.
Dendrocultura esegue l'indagine strumentale mediante strumenti di ultima generazione come l'Arbotom, in grado di eseguire una vera e propria tomografia delle sezioni del fusto degli alberi. Siamo in grado di evidenziare non solo la quantità di materiale legnoso danneggiato ma anche la sua localizzazione e sviluppo lungo il profilo del fusto.

Esempio di VTA strumentale

Il cedro fotografato sopra presentava una estesa ferita mal rimarginata e rigonfiamenti sottocorticali. Alcune placche di corteccia hanno rilevato la presenza di micelio fungino.
Gli indizi rilevati visualmente hanno reso necessario l'utilizzo di Arbotom per misurare lo stato di degrado del legno e quindi valutare la stabilità meccanica del legno.
La scansione tomografica ha rilevato uno stato di degradazione esteso su tutta la sezione con un'area di degradazione più accentuata in corrispondenza del difetto riscontrato visivamente ed una seconda area di degradazione di uguale estensione non visibile esternamente.
La stabilità statica della pianta è risultata quindi compromessa. La valutazione strumentale ha consentito di operare una decisione informata sul destino della pianta che è stata posta in classe FRC D e quindi abbattuta.
Che cos'è la classificazione F.R.C.
La classificazione F.R.C. (Failure Risk Classification) è alla base di una corretta determinazione degli interventi prioritari. Suddividendo le piante in categorie di rischio predefinite è possibile standardizzare le procedure di monitoraggio e messa in sicurezza di esemplari arborei.
Questa classificazione consente di pianificare nel modo più corretto gli interventi manutentivi e di monitoraggio finalizzati al mantenimento di esemplari arborei in una situazione, se non di totale sicurezza, almeno di rischio controllato.
Le classi di rischio
•    Classe A: Vengono inseriti in questo gruppo tutti i soggetti che non manifestano né difetti di forma riscontrabili con il V.T.A. (Visual Tree Assessment), né significative anomalie rilevabili strumentalmente. Per tutti questi soggetti è necessario effettuare un controllo visivo speditivo biennale. I rischi di schianto e di caduta sono legati ad eventi statisticamente non prevedibili.
•    Classe B: Su questi soggetti l'osservazione visiva e l'indagine strumentale hanno rilevato lievissimi difetti di forma e piccole anomalie strutturali. Per questi soggetti si rende necessaria un'analisi visiva minuziosa a cadenza biennale. I rischi di schianto e di caduta sono sostanzialmente riconducibile a quelli del gruppo A.
•    Classe C: Soggetti con significativi difetti di forma e/o strutturali verificabili strumentalmente. Il rischio in questi casi può essere un ulteriore aggravamento delle anomalie riscontrate. Si rende necessario un minuzioso controllo visivo a cadenza annuale unitamente ad un'indagine strumentale.
•    Classe C-D: In questa categoria vengono inseriti tutte le piante con gravi anomalie strutturali e/o morfologiche. L'abbattimento di questi soggetti può essere evitato intervenendo con opportune operazioni finalizzate alla messa in sicurezza degli stessi (riduzione chioma, consolidamento, etc.). Deve essere effettuato un monitoraggio periodico (semestrale) al fine di rilevare aggravamenti delle condizioni già precarie.
•    Classe D: Fanno parte di questa categoria tutte quelle piante che per difetti strutturali e/o morfologici riscontrati devono ascriversi alla categoria statisticamente ad alto rischio di caduta e schianto. Per questi soggetti, la cui prospettiva di vita è gravemente compromessa, ogni intervento di risanamento risulterebbe vano. Le piante appartenenti a questo gruppo devono essere abbattute.
La planimetria georeferenziata
Di ogni pianta censita nell'ambito della redazione di un piano di gestione delle alberature vengono rilevate le coordinate geografiche (Latitudine e Longitudine). I dati delle piante (coordinate, specie, diametro ecc.) vengono riportati su una planimetria digitale che ne rappresenta fedelmente la distribuzione sul terreno, le loro distanze reciproche ecc. La planimetria può essere anche arricchita di ulteriori informazioni, laddove disponibili, come mappe catastali, planimetrie dei garage sotterranei ecc. In questo modo diventa possibile rappresentare le piante ed il contesto per aiutare nella definizione delle condizioni ecologiche nelle quali vegetano. Le planimetrie risultano molto utili laddove si renda necessario cubare la quantità di terreno a disposizione delle radici degli alberi e siano presenti manufatti nel terreno non visibili in superficie come tubature e garage sotterranei.
Cosa si intende per Consulenza Forestale
Come professionisti forestali i professionisti di Dendrocultura forniscono consulenze professionali in ambito sia urbano sia boschivo.
Pianificazione del territorio
• Piani di Gestione Forestale
• Piani Forestali di Indirizzo Territoriale
• Piani Socio economici Comunità Montane
• Piani di Gestione Siti Natura 2000
• Piani antincendio
Progettazione
• Interventi selvicolturali in boschi cedui e fustaie
• Viabilità forestale
• Sistemazioni idraulico forestali
• Parchi urbani e periurbani
• Impianti di arboricoltura da legno & impianti per biomasse
• Rimboschimenti
Parchi, giardini ed arredi urbani
Dendrocultura può curare la realizzazione di spazi verdi pubblici e privati come per esempio
• la progettazione della paesaggistica territoriale e dell’arredo urbano (parchi, giardini, alberature stradali, piste ciclabili, campi gioco, verde industriale), con interventi per la tutela del paesaggio
• la progettazione di piani per il recupero di aree degradate
• la realizzazione di barriere vegetali antirumore
Malattie e parassiti delle piante forestali
Forniamo consulenza sulla prevenzione, la identificazione e la cura delle malattie e le infestazioni che colpiscono le piante forestali, in bosco ed in ambito urbano. Alcuni parassiti in ambiente urbano sono oggetto di lotta obbligatoria come la processionaria, il cerambicide asiatico, il punteruolo rosso. La corretta e tempestiva identificazione dei sintomi è fondamentale per prevenire il diffondersi delle epidemi e, nei casi oggetto di lotta obbligatoria, per non incappare nelle sanzioni di legge per mancata segnalazione.
Assestamento forestale
Dendrocultura può redigere i piani per il riassetto agro-silvo-pastorale ai fini della gestione ottimale del territorio montano, sia dal punto di vista economico che ecologico:
• analisi climatologiche
• rinfoltimento e il taglio delle essenze boschive;
• miglioramento della produttività dei prati-pascoli.
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