L'assorbimento di Carbonio delle foreste
Il protocollo di Kyoto e i
successivi accordi permettono di utilizzare il maggiore Carbonio assorbito
dalle foreste come credito di ridotte emissioni per bilanciare (offset) le
reali emissioni prodotto da qualsiasi impianto inquinante. Uno dei punti nodali
per determinare l'offset è di quantificare lo scambio dei gas serra tra
l'atmosfera, la vegetazione terrestre e i suoli attraverso la fotosintesi, la
respirazione, la decomposizione e la combustione.
In bosco il Carbonio è stoccato
in comparti i cui principali sono:
• biomassa epigea, ovvero la sostanza organica
viva sopra terra,
• biomassa ipogea, ovvero la sostanza organica
viva sotto terra,
• necromassa, ovvero la sostanza organica
morta nel legno,
• lettiera, ovvero la sostanza organica morta
situata sulla superficie del suolo, come rami, foglie e animali,
• sostanza organica nel
suolo.
Oltre ai
comparti strettamente localizzati in foresta occorre anche considerare i
prodotti legnosi che da lei vengono ritratti dopo il taglio, come le travi, i
pali, le assi in legno, che al contrario della legna da ardere, costituiscono
serbatoi di Carbonio sequestrato dall'atmosfera quasi permanenti.
Gli inventari del Carbonio
Uno dei metodi per contabilizzare
il Carbonio stoccato in foresta è quello di inventariare le specie vegetali
presenti secondo metodologie comuni a quelli degli inventari forestali. La
ripetizione di più inventari su siti di riforestazione o miglioramento
boschivo, in momenti diversi, fornisce la valutazione della effettiva riduzione
delle emissioni di Carbonio.
I professionisti di Dendrocultura
hanno esperienza accademica e pratica nell'esecuzione di inventari in svariati
tipologie boschive e nella elaborazione statistica dei dati a partire dai
singoli alberi fino alla quantificazione della densità di Carbonio per ettaro
(upscaling).
Dove non si
dispone di tavole di cubatura è necessario stimare la biomassa mediante
l'abbattimento di alcuni alberi modello opportunamente scelti per rappresentare
la diversità della foresta o mediante schemi di campionamento probabilistici
"multistage" quali lo RBS (Randomized Branch Sampling) e lo IS
(Importance Sampling). L'incertezza che affligge le stime viene valutata
mediante algoritmi di propagazione dell'errore (in caso di utilizzo di metodi
di upscaling allometrici) o mediante ripetuti sottocampionamenti dei dati
(Bootstrap resampling e approsimazione Monte Carlo).
Il protocollo di Kyoto e le foreste
Il riscaldamento globale è provocato dall'aumento delle emissioni di gas serra (anidride carbonica, ossidi di azoto e zolfo ecc.) in atmosfera, causato dalle attività umane quali i trasporti, il riscaldamento e la produzione di energia.
Il protocollo di Kyoto (sottoscritto nel 1997 da più di 160 paesi) imponeva una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990.
Il protocollo impone tetti alle emissioni dei paesi e questi impongono tetti alle grandi società emettitrici di Carbonio. Qualora i tetti vengano superati occorre compensare le maggiori emissioni con crediti di Carbonio derivati da progetti che:
• migliorano le tecnologie di produzione emettendo meno Carbonio in atmosfera o
• sequestrano Carbonio dall'atmosfera immagazzinandolo (stoccandolo in termini tecnici) temporaneamente o permanentemente.
Dopo la Conferenza sul clima di Kyoto (COP3), si sono susseguiti negli anni una serie di nuovi accordi con l’obiettivo di mitigare i danni che l’innalzamento costante delle emissioni ha sul clima globale, con l’ultima conferenza (COP27) svolta Sharm el-Sheikh, Egitto, nel novembre 2022. Per approfondimenti:
Come aiutare
le foreste?
Le foreste vanno tutelate perché
quando i progetti sul Carbonio in foresta generano delle riduzioni di
emissioni, queste possono essere scambiate come offset sia nell'ambito del
protocollo di Kyoto (CER), sia nell'ambito del mercato volontario del Carbonio
(VER).
Le foreste possono generare
riduzioni di emissioni mediante progetti di riforestazione o miglioramento
boschivo che ne aumentino la sostenibilità e la loro capacità di stoccare
Carbonio.
La riduzione delle emissioni di
Carbonio viene calcolata rispetto al livello base di biomassa presente
all'inizio del progetto. Se il progetto apporta un maggiore stoccaggio di
Carbonio rispetto al livello base, allora tale incremento può essere utilizzato
come effettiva riduzione di emissione di Carbonio.
Come ci
aiutano le foreste?
Oltre a costituire il polmone
verde del pianeta le foreste hanno un importante ruolo nell'ambito del
protocollo di Kyoto.
Le foreste fungono da emettitori
(quando vengono tagliate) e immagazzinatori (durante la loro crescita) di
Carbonio andandone a costituire veri e propri serbatoi.
Le foreste possono essere un
aiuto fondamentale nel mitigare l'effetto serra in tre modi:
• evitando il disboscamento
si evita il rilascio di Carbonio in atmosfera (pensiamo per esempio al
disboscamento selvaggio della foresta amazzonica)
• le foreste assorbono il
Carbonio atmosferico e lo stoccano nel legno così da compensare le emissioni di
Carbonio di fabbriche, veicoli ecc. Il Carbonio sequestrato dalle nuove
piantagioni o dai miglioramenti colturali cui possono essere soggette le
foreste preesistenti può contribuire alla mitigazione dell'effetto serra e
bilanciare (offset, in linguaggio tecnico) le emissioni di gas serra dei paesi
e delle industrie emettitrici
• una volta tagliata la foresta
può produrre assortimenti legnosi a lungo termine stoccando il Carbonio per
vari decenni, o da legna da ardere così da evitare l'utilizzo di combustibili
fossili (che immettono in atmosfera ulteriore Carbonio)